Il governo Usa contro le agenzie di rating
by Francesco Presutto on Feb 8, 2013 • 11:21 4 Comments | INSERISCI COMMENTOLe tre grandi agenzie di rating (Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch) fino a ieri sembravano intoccabili, giudici insindacabili in grado di determinare non solo le sorti di un titolo in Borsa, ma anche il destino di un Paese.
Qualcosa però sta cambiando se gli Stati Uniti d’America hanno deciso di intentare una causa contro Standard & Poor’s per le valutazioni “generose” dei bond garantiti da immobili ipotecati, causa scatenante della crisi immobiliare e finanziaria del 2008.
Posto che ognuno fa il proprio mestiere e non si è obbligati a prendere per oro colato i giudizi di queste agenzie (ma i mercati lo fanno), mi pongo alcune domande.
- Possibile che un giudizio di parte possa arrivare a condizionare così pesantemente le sorti di una intera Nazione e quindi di milioni di cittadini? Il declassamento di un Paese in difficoltà ha conseguenze gravissime sulla vita dei suoi cittadini per lasciarlo in mano a delle società private sostanzialmente senza controllo.
- Che garanzia di indipendenza di giudizio possono dare società che sono di proprietà dei grandi fondi di investimento internazionali, che speculano con vere e proprie scommesse sull’andamento dei titoli o sulla capacità di un Paese di rimborsare il proprio debito?
- D’accordo che errare è umano, ma che credibilità possono avere società che hanno commesso errori della portata dei mutui subprime, Enron, Lemahn Brothers o Parmalat?
Avanzo una proposta: l’Europa prenda esempio dalla Cina e costituisca la propria agenzia di rating, magari controllata dalla Banca Centrale Europea. Sarebbe un istituto con standing tecnico ed autorevolezza tali da poter contrapporre, se necessario, i propri giudizi a quelli che arrivano da oltre oceano. Gridare allo scandalo o aprire qualche estemporanea inchiesta non mi pare abbia portato grandi risultati.
4 comments
aureliano says:
Feb 8, 2013
Gli USA dovrebbero mettere una legge contro il conflitto di interessi. La proprietà delle società di rating non può essere dei fondi d’investimento. Ricordo che primo azionista di Standard & Poor’s è il fondo Capital Investors, uno dei primi fondi americani. E dietro Moody’s…nientepopodimeno che il signor Warren Buffet, il mago della finanza americana!
gino berto says:
Feb 9, 2013
Queste agenzie sono nel mirino di molti Paesi, che di tutto stanno facendo per ridimensionarne i giudizi, ma con risultati pari a zero. Sono l’esempio più acuto dei cosiddetti “poteri forti”, e come tali sono difficilmente scalfibili. L’idea di creare una o più agenzie di rating senza interessi si parte è ottima: mi chiedo perchè non si possa procedere. Forse proprio perchè si scontra con “poteri forti” o forse perchè chi predica bene e lancia il sasso, razzola male e nasconde la mano. “Asinus asinum fricat”, i simili si strofinano con i simili.
luca p says:
Feb 9, 2013
@ Gino, concordo con lei. Un piccolo esempio? Forse non tutti ricordano che l’ottimo Mario Draghi e’ stato per diversi anni vice presidente della Goldman Sachs Europa. Semmai dovrebbe essere compito della politica porre degli argini. Ma quale politica? Quella europea praticamente non esiste. In Usa, il povero Obama ci sta provando con una enorme fatica, quando ha provato a far approvare una legge contro la speculazione finanziaria e’ stata praticamente stravolta.
melchisedec says:
Feb 10, 2013
I rating di queste agenzie hanno conseguenze sulla vita quotidiana di persone e aziende. Conosco un’azienda che ha ottenuto un’importante commessa da un cliente spagnolo; rivoltasi alla banca per lo sconto delle cambiali con cui il cliente voleva pagare, ha ottenuto parere negativo perchè in quei giorni il rating della Spagna era stato declassato, nonostante il cliente fosse un solido gruppo industriale presente in tutto il mondo.