Crescita, rigore, equità: è stato il tormentone che ha accompagnato la nascita dell’attuale Governo. Quasi tutti i quotidiani, nostrani e non, celebrano con titoloni la portata rivoluzionaria dei provvedimenti adottati. Io li ho guardati dal punto di vista di un imprenditore e vi assicuro che ho provato a cercare, in tutti e tre i decreti del governo Monti (salva – cresci – libera) qualcosa di concretamente riconducibile al primo dei tre concetti: la crescita. Ebbene non posso dire di aver trovato un provvedimento che mi abbia fatto dire “oh, finalmente una svolta vera”. La crescita la fanno le imprese, ma le nostre imprese hanno bisogno di atti concreti che da domani le mettano in condizione di operare con maggiore competitività e meno burocrazia. E allora ben venga la Banca dati unica delle Pubbliche Amministrazioni per cui un’impresa non deve più presentare montagne di documentazioni per ogni gara d’appalto… me se entra in funzione tra un anno e mezzo ha già perso la sua valenza! Ben vengano i pagamenti dei debiti alle aziende creditrici della Pubblica Amministrazione in titoli di Stato per 2 miliardi… è un buon inizio, ma il resto della montagna di miliardi come li pagate? Ma soprattutto quando??
Altri provvedimenti mi sembrano molto di facciata e poco di sostanza. Cito la costituzione di una società con 1 euro e senza notaio per gli under 35: credo che se due o tre ragazzi hanno in mente di aprire una società non si facciano fermare da 5 mila euro iniziali…
Ci hanno sempre insegnato che le imprese nascono e prosperano grazie a due risorse fondamentali: il capitale e il lavoro. Credo dunque che tutti gli sforzi si sarebbero dovuti (e si dovrebbero) concentrare su questi due concetti. È necessario rendere più facile l’accesso al credito; sarebbe stato opportuno, ad esempio, “invitare” le banche a riversare nell’economia reale una buona parte dei miliardi presi dalla BCE all’ 1% di interesse. Che lo facciano con la seconda tranche di prossima emissione…??
Quanto al lavoro, il tema nel nostro Paese è molto delicato. I provvedimenti adottati finora si limitano a crediti d’imposta che non paiono avere la forza di imprimere un impulso nel senso della crescita. Le dichiarazioni degli ultimi giorni del ministro Fornero e di Monti fanno sperare che qualcosa di più importante si farà, ma siamo ancora nel campo delle speranze…
Gli imprenditori però non possono più vivere di speranze, non hanno più il tempo né le risorse per sperare. Troppe aziende stanno chiudendo o stanno abbandonando l’Italia.
Nel frattempo, cari amici, consoliamoci con il pane fresco alla domenica; sperando che i prossimi provvedimenti siano più “impressionanti”…

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