Niente credito. Funzionari di banca dall’aria contrita che sciorinano le note frasi sui momenti difficili, dei bei tempi passati in cui la liquidità abbondava, delle chiusura dei rubinetti del credito e delle manovra “massive” di un aumento generalizzato dei tassi passivi (per l’azienda). Oggi come non mai le aziende più indebitate attraversano grandi difficoltà. L’imprenditore si trova di fronte ad un dilemma: immettere nuovi capitali o cercare di portare a casa un finanziamento che rischia di trasformarsi in un salasso? Indebitarsi anche quando il costo del capitale è ben superiore al rendimento stesso dell’attività? Tralasciando tutte le considerazioni di matematica finanziaria, capita che la scelta di accendere nuovi finanziamenti sia obbligata quando si ha a che fare con fornitori pressanti, con il pagamento degli stipendi e delle tasse.

In questa situazione, al “povero” imprenditore (molto spesso piccolo o medio) non resta che esplorare nuove strade. Ci sono fondi comuni di investimento, anche di emanazione statale, che sono in cerca di buone occasioni. Buone per loro, naturalmente. Ma a nostro avviso da non scartare a priori. Proviamo ad immaginare i punti di vista di un imprenditore e di un investitore, senza aver la pretesa di essere esaustivi o di assolutizzare questi concetti, dato che la realtà è ben più varia e complessa. Un imprenditore potrebbe dire:

<< L’investitore è un finanziario, non conosce la mia attività e le logiche del business: ho bisogno di un partner industriale>>; << Voglio lasciare ai miei figli ciò che ho creato dal nulla>>; << La valutazione che fanno della mia azienda non tiene conto di molti fattori, è molto sacrificata>>; << I loro interessi non sono i nostri interessi>>.

 E un investitore come potrebbe rispondere? Proviamo: 

<<Abbiamo collaboratori molto validi in ogni settore, ci avvaliamo dei massimi esperti e possiamo allargare il vostro raggio d’azione grazie alle relazioni istituzionali e d’affari di cui gode il fondo>>; << Vi supportiamo nel processo di internazionalizzazione e di trasformazione in un’azienda manageriale evoluta>>; << E’ una valutazione equa: il nostro fondo ha dei vincoli di rendimento al di sotto dei quali non possiamo scendere>>; << Anche noi puntiamo allo sviluppo dell’azienda e al suo successo>>.

Non vogliamo dare soluzioni. Non esiste una verità ma solo vedute apparentemente distanti. Dei punti di contatto si possono sempre trovare, specie ora in cui non tutti sono in grado di finanziarsi in modo ragionevole.  Val la pena fare uno sforzo per esplorarli.

 

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