Il nuovo decreto legge sulle semplificazioni contiene alcuni spunti interessanti per le PMI. Va apprezzato innanzitutto il tentativo di mettere mano all’ordalìa di autorizzazioni per partecipare ad una gara d’appalto, se è vero che oggi, per stipulare contratti con Enti pubblici, un’impresa deve presentare la propria documentazione circa 27 volte! Il Governo ha previsto l’inserimento di tutta la documentazione inerente alla singola azienda in una banca dati, consultabile agevolmente in formato elettronico da tutti i soggetti interessati. Il risparmio per le PMI è stimato a regime in 140 milioni di euro l’anno. Su questa misura, con buona pace dei dietrologi, chapeau! Senza se e senza ma.
Sempre in tema di pubblica amministrazione, altro aspetto interessante è l’attribuzione ai dirigenti pubblici di una responsabilità (che andrà ad incidere sulla valutazione della perfomance degli stessi funzionari) in merito alla esecuzione / celerità dei procedimenti amministrativi. Inoltre, l’imprenditore che patisca un ritardo ingiustificato per l’evasione della sua pratica avrà la possibilità di rivolgersi ad un altro dirigente, che diverrà responsabile della conclusione in tempi rapidi dell’iter burocratico. Anche in questo caso il principio è sacrosanto.
L’intervento più allettante, almeno da un punto di vista simbolico, è quello relativo ai giovani che vogliono avviare un’attività d’impresa, i quali avranno la possibilità di costituire una SRL semplificata con soci che non abbiano compiuto i 35 anni di età e con un capitale pari ad 1 euro, a mezzo scrittura privata e quindi senza notaio. Raccontato così, sembrerebbe un ottimo incentivo all’imprenditorialità giovanile. Il premier Monti l’ha addirittura descritta come l’iniziativa che farà uscire allo scoperto gli Steve Jobs ed i Bill Gates di casa nostra… affermazione decisamente impegnativa, perché il vero ostacolo alla creazione di un’attività di impresa non è tanto l’impegno finanziario a costituirla (oggi è sufficiente versare il 25% del capitale minimo, pari a € 2.500, più il notaio ovviamente), quanto gli affanni nella raccolta di fondi necessari per sostenere gli investimenti e le prime prevedibili perdite di gestione! Senza contare le legittime preoccupazioni circa possibili infiltrazioni della malavita organizzata, che potrebbe facilmente celarsi dietro società “schermo” prive di alcun controllo alla costituzione. Comunque, per quanto ci riguarda, promozione piena anche per questa misura, con l’avvertenza che, in assenza dell’armonica riapertura del sistema del credito, tutto questo sarà solo un bella cornice senza il quadro.
Da ultimo, va citata la introduzione del Sindaco unico per le srl e le spa al di sotto di certi livelli dimensionali al posto del Collegio sindacale. Il sindaco unico avrà le stesse incombenze e responsabilità in passato ripartite su tre professionisti. A mio parere, per le PMI la riduzione di costi sarà decisamente modesta, visto che il sindaco superstite, a fronte dell’accresciuta responsabilità, adeguerà certamente il proprio compenso al rialzo. Inoltre, ci sembra decisamente compromessa l’indipendenza del controllore unico, soprattutto in compagini sociali composte da varie anime, magari in contrasto tra loro. Su questi aspetti varrebbe la pena di agire in modo maggiormente ponderato e meno demagogico, perché se è vero che i Collegi sindacali nelle piccole società potrebbero essere agevolmente ridimensionati, appare davvero paradossale che società di proporzioni rilevanti, costituite sotto forma di SRL, possano affidare il controllo di legalità – e magari anche quello contabile – ad un unico professionista… in palio c’è la tutela della fede pubblica, non esattamente uno scherzo!!

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