Archiviato il decreto “salva Italia”, fatto quasi esclusivamente di tasse, ed il “cresci Italia”, a base di timide liberalizzazioni, ora non può, anzi non deve assolutamente mancare il decreto “taglia spese Italia!”. Imperativo! I cittadini di tutte le età e classi sociali sono stati duramente colpiti; le corporazioni hanno dovuto pagare un pegno più o meno consistente, e comunque qualcosa è stato fatto. Manca ancora seriamente all’appello la classe politica con la sua propaggine elefantiaca: la pubblica amministrazione.
Girando quotidianamente le aziende, gli imprenditori ci dicono tutti la stessa cosa: quando dobbiamo ristrutturare le nostre aziende partiamo dai costi. Perchè non deve valere anche per lo Stato? E ancora: perchè dobbiamo lavorare da mesi – o anni – con emolumenti decurtati o azzerati mentre la casta procede solo con annunci altisonanti e promesse mai mantenute? Interrogativi inquietanti. Bisogna agire subito, da domani, con la stessa urgenza che ha animato i primi provvedimenti, senza ulteriori bluff che stanno veramente esasperando gli animi. Mettere in campo le misure strombazzate e mai realizzate: dimezzare i parlamentari, decurtare i finti rimborsi spese, cancellare i vitalizi a tutti i livelli, asciugare o eliminare i provilegi delle regioni a statuto speciale, abolire le province, accorpare i piccolissimi comuni, eliminare gli enti inutili, eccetera eccetera.
La misura è veramente colma. La disaffezione per il sistema Italia sta purtroppo montando ai massimi livelli. Abbiamo davanti agli occhi il volto di imprenditori capaci e onesti che stanno facendo le valige con disgusto, pronti a levare le tende con le loro famiglie e le loro aziende. Vi chiedo amici, se condividete questi principi, di unire la vostra voce a questo appello: taglia spese Italia !!!
15 comments
melchisedec says:
Gen 24, 2012
Per essere credibili e far digerire il “salva” e il “cresci”, sarebbe stato meglio fare per primo il “taglia spese”! Ma tant’è… come abbiamo sempre fatto aspettiamo fiduciosi… e intanto i nostri imprenditori sani e onesti sono ormai esasperati e fuggono. Si può dar loro torto? Hanno fatto gli eroi anche per troppo tempo.
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wicks says:
Gen 25, 2012
non solo taglia spese Italia, occorre migliorare anche la qualità delle persone che operano nell’amministrazione pubblica. aggiungiamo l’obbligo di prestare servizio pubblico per massimo due legislature. basta politici dì professione! Bisogna favorire la rotazione; ci sono in giro tanti validi professionisti che possono dare il loro co.ntributo alla causa comune. poi basta inquisiti o condannati, ci vuole la fedina penale pulita per poter esercitare qualsiasi ruolo nell’amministrazione pubblica.
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David Pierantozzi says:
Gen 26, 2012
caro wicks, d’accordissimo sui condannati, sugli inquisiti farei qualche distinguo; hai ragione anche sui politici di professione, consentimi di aggiungere però anche “basta debuttanti allo sbaraglio” e incompetenti vari della cosa pubblica!
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wicks says:
Gen 26, 2012
giusto, al posto delle “belle” debuttanti allo sbaraglio, ci vorrebbero per Es i giovani che hanno fatto attivismo/ esperienza nei partiti.
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Andrea says:
Gen 25, 2012
Parlando con i cittadini è ormai unanime la condanna verso la malagestione dell’apparato amministrativo che affonda le radici in una politica che poco rappresenta i cittadini. La mia impressione é che l’elettorato non é più disponibile a tollerare questi costoso vizio. La politica deve chiedersi oggi se piegarsi ad una forte esigenza di rigore che diventi esempio nazionale oppure affrontare un confronto nelle piazze con i suoi elettori. L’augurio é che prevalga la saggezza per una volta, nell’interesse del Paese e della sua classe imprenditoriale.
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gino berto says:
Gen 25, 2012
L’appello lanciato potrà trovare qualcuno in disaccordo? domanda retorica, anche se venisse rivolta ai diretti interessati, che poi sono i politici, amministratori pubblici e corporazioni varie. Ma poi incredibilmente sono tutti ( solo pochi in questo canto stonano!!) d’accordo nel traccheggiare , nel rinviare, alcuni addirittura nel resistere o avversare qualsiasi mossa volta a tagliare costi/privilegi/gettoni/rimborsi/passpartout/ che all’Italiano corrente danno il voltastomaco. Qualche esempio: perchè certe categorie pubbliche possono andare a teatro, allo stadio… gratis? Perchè certe regioni hanno uno statuto tutto loro e le altre regioni pagano per questo? Perchè queste categorie di privilegiati dicono sempre che tagliare questi loro “piccoli” benefici non serve a risolvere niente? Liberalizzare i taxi non risolve, liberalizzare le edicole non risolve, liberalizzare le farmacie e i notai non risolve, liberalizzare gli avvocati non risolve, liberalizzare le pompe benzina meno che mai, tagliare le provincie non risolve, tagliare almeno della metà il popolo dei “magnaccioni” e dei codazzi che li accompagnano…. non serve!! E allora da dove cominciamo? Cominciamo dai pensionati e lavoratori dipendenti, che non si sbaglia mai!!!! Ma “panta rei” e mi auguro che l’attesa di un pò di giustizia non sia così lunga da impedirmi di osservarla.
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David Pierantozzi says:
Gen 26, 2012
caro gino, qualcuno ha detto che le liberalizzazioni sono come le discariche: servono ma per carità “non nel mio giardino!”. Personalmente condivido in questo caso l’approccio scelto dal governo sulle liberalizzazioni, cioè quello di una azione “a tenaglia” che chiede un po’ di sacrifici a tutti. Su alcune singole misure invece ho delle perplessità, ed inoltre mi pare che qualcuno sia stato un po’ meno sacrificato di altri… ma questo è un altro film che meriterebbe uno spazio specifico di discussione.
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spolly says:
Gen 25, 2012
Ciao a tutti. Con piacere inserisco nel blog il mio primo commento e mi unisco a questa interessante comunità spontanea di professioniti imprenditori e manager. Se ho capito bene il taglio di alcune di queste spese pubbliche è prerogativa del Parlamento. Gli attuali parlamentari potrebbero cogliere questa opportunità per riscattare almeno in parte la disaffezione del loro elettorato (non so voi ma io piuttosto che votare i soliti noti mi faccio venire un’influenza), proprio avviando una seria, concreta e rapida riforma dei due rami del parlamento, prima delle prossime elezioni. Sarebbe un bel segnale di volontà di partecipazione al sacrificio del paese anche con atti simbolici, che presi singolarmente sappiamo che “non risolvono”.
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David Pierantozzi says:
Gen 26, 2012
ciao spolly e benvenuto nel blog! Hai messo il dito sulla piaga, il taglio delle spese dei parlamentari…. è proprio compito del parlamento! Ti segnalo un “gustoso” – per non dire penoso – articolo di Sergio Rizzo sul Corriere di oggi a pag. 15. Anche la riforma del parlamento (bicameralismo, numero dei parlamentari) va fatto dal Parlamento, addirittura con legge costituzionale! Che Dio ce la mandi buona…. cosa potranno partorire gli autori del porcellum!?!!
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Stradivari says:
Gen 26, 2012
il vero dramma è che la riduzione delle indennità parlamentari e la riduzione numerica di deputati e senatori è una decisione che compete proprio a coloro i quali dovrebbero subirne le conseguenze. Sul punto, l’unica possibilità di ottenere qualcosa di tangibile è continuare a tenere alta la pressione e l’attenzione sulla malagestione della cosa pubblica, senza arretramenti o normalizzazioni.
La politica, che è arte nobile che continuo ad amare, è sporcata da un trasversale torpore che resiste impassibile ai sacrifici che, nel frattempo, si chiedono a tutte le altre vere e presunte caste.
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max L says:
Gen 26, 2012
Scrivo per la prima volta sul blog, sono quindi fresco fresco… Fresco in tutti i sensi… prima di tutto perchè sono un lavoratore dipedente, manager di una grossa azienda di consulenza informatica italiana che grazie a Dio (ma soprattutto grazie a qualche conoscenza altolocata)non risente in modo drammatico della crisi che sta attanagliando l’Italia in questi tempi. Premetto che non sono un esperto di Economia, non conosco molti dei vocaboli che oggi vanno per la maggiore…. ma mi rendo benissimo conto dei problemi che l’italia e in generale l’Europa stanno attraversando.
Vivo da poco nella mia nuova casa, appena fuori milano, ho un mutuo sulle spalle, una macchina, molte cose da pagare, come tutti, e uno stipendio che è sostanzialmente fermo da parecchio tempo… intendiamoci, non mi lamento, mi sto rendendo conto solo ora, in prima persona di cosa significa il termine “amministrare”, anche se in piccolo, ovviamente
mi riferisco in particolare alla mia situazione.
Spesso mi domando: “Mi piacerebbe fare una certa cosa”…Faccio sempre 2 conti e mi dico “Ok, si può fare”, oppure “Non me lo posso permettere”. Ecco non ci vuole una laurea per capire certi piccoli concetti. Eppure oggi ci ritroviamo in una situazione, in particolare in Italia, dove, dopo decenni di cattiva amministrazione, abbiamo accumulato un debito pubblico di non so quanti miliardi di euro..
La questione non è di facile soluzione, oggi come oggi chi sta alla guida del governo non può fare miracoli, è costretto a prendere misure impopolari, per rimediare alla dissennata politica predecessori; ma quello che più mi preoccupa è che in Italia manca secondo me l’abitudine ad avere rispetto del bene comune, della cosa pubblica…
Chi ci amministra troppo spesso antepone i propri interessi a quelli della comunità, a tutti i livelli. Troppo spesso si assiste allo spreco di denaro pubblico. Non sono molto ottimista sul futuro, non vedo cambiamenti in vista..Sarei molto contento nel vedere un profondo cambiamento, uno svecchiamento della classe politica, vorrei vedere persone giovani, con idee innovative, e vorrei essere rappresentato da persone moralmente “pulite”…
Per ora è tutto!!!
RIngrazio David!!!
Ciao a tutti
Massimo
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David Pierantozzi says:
Gen 26, 2012
grazie a te Max, per il buon senso dei concetti che hai espresso ma soprattutto per la partecipazione emotiva che ci hai messo! Benvenuto nel blog!
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alessandro m. says:
Gen 29, 2012
L’Assemblea dei soci decide sul compenso degli amministratori. Così l’Assemblea dei cittadini deve decidere sul compenso degli eletti.
La fine del mondo sono le rivolte sociali e i politici stanno facendo di tutto per togliersi dalla cattiva luce in cui sono caduti. Danno la colpa ai giornalisti. Ma ciò non servirà a placare gli animi. Devono agire in modo concreto, con segnali tangibili e inequivocabili.
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alessandro m. says:
Feb 3, 2012
giusto per chiudere…dopo tutti i buoni propositi…
riporto alcuni titoli presi dal Giornale di martedì 31 gennaio, a commento della decisione della Camera sul taglio dei costi della politica:
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alessandro m. says:
Feb 3, 2012
1- La Casta si taglia 1300 euro ma lo stipendio resta uguale
2- Ieri l’ultimo trucchetto con cui i deputati hanno finto di tagliarsi lo stipendio
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