La retromarcia è di quelle clamorose. Monti ha profanato il tempio, osando dire che l’invecchiamento della popolazione, insieme alla mancata crescita, potrebbero portare il sistema sanitario al default, se non si cambieranno le modalità di “finanziamento e organizzazione”. Apriti cielo. Il fuoco di sbarramento è violentissimo. Partiti, sindacati e associazioni di ogni genere si armano e partono all’attacco. La sanità pubblica non si tocca. Il premier nel giro di poche ore è costretto a precisare: “mai detto una cosa del genere”. Il ministro: “mai nemmeno pensata”.
La realtà è che la Sanità pubblica è già, in buona parte, privatizzata. Nel senso che una grande mole di prestazioni per il Sistema Sanitario Nazionale sono svolte, di solito efficacemente, presso Case di Cura private convenzionate con il SSN. Semmai il problema è che queste prestazioni, che già sono erogate con tariffe convenzionate molto risicate, vengono rimborsate dal SSN con molti mesi di ritardo e ultimamente addirittura con sospensioni del pagamento a tempo indeterminato. Questo lo sanno molto bene i medici, perché ha provocato la chiusura di reparti, la riduzione di letti, il licenziamento di medici e la sospensione di attività chirurgica, con sale operatorie inattive molti giorni al mese.
Dunque, il privato ha già pervaso la sanità, con buona pace di chi ne fa una questione di principio. Il punto è uno solo: se non si trovano i soldi, ahinoi, la situazione non potrà che peggiorare. Considerato anche il non proprio sgradevole aumento della vita media, una rimodulazione del sistema prima o poi sarà inevitabile. Forse sarebbe il caso di superare la logica del “chi tocca muore” e cominciare a discuterne seriamente, evitando l’abbraccio mortale delle ideologie.
7 comments
david p says:
Dic 3, 2012
Concordo: smettiamola di perder tempo con inutili guerre di religione. Il problema, a mio parere, è rendere efficiente il sistema sanitario pubblico che è fatto di tanti problemi ma anche di tantissime eccellenze. Da questo punto di vista, mi pare che ci sia moltissimo lavoro da fare: pensiamo soltanto alle enormi differenze tra le Regioni sul costo dei servizi erogati.
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stradivari says:
Dic 4, 2012
concordo sulla chiosa. le ideologie devono lasciare spazio ai tempi che cambiano e la sanità, come la previdenza, sono ormai ambiti non più governabili con le logiche del passato. discorso a parte meriterebbe la scuola, su cui a mio parere andrebbe potenziato l’imprinting pubblico, necessario per definirci uno stato moderno
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luca p says:
Dic 4, 2012
La spesa sanitaria complessiva in Italia non è eccessiva: parliamo di 9% sul PIL tra spesa pubblica e privata. Una grandezza in linea con Francia e Germania. Gli Stati Uniti mi risulta che spendano oltre 15 punti di PIL per avere un sistema che lascia scoperti milioni di cittadini. Quindi il problema, mi pare, non è la spesa in assoluto ma l’efficienza del sistema: perchè in alcune Regioni la sanità funziona abbastanza bene e in altre è un disastro??
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aureliano says:
Dic 4, 2012
Ha ragione Marzio, se non si trovano i soldi il sistema andrà sempre peggio. Pero’ dato che le casse sono vuote, i soldi si dovranno trovare tagliando sprechi e inefficienze. Credo che gli spazi siano enormi. Tempo fa ho letto numeri impressionanti sulla corruzione nella Sanità. E poi: una migliore organizzazione del personale e l’informatica possono fare tantissimo.
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gino berto says:
Dic 6, 2012
Come stai? è la prima cosa che si chiede quando ci si incontra. Già, perchè quando c’è la salute c’è tutto…Tutti noi sappiamo cosa significa non star bene, eppure i nostri Tecnici hanno parole di dubbio sull’impegno statale in questa direzione. Invecchiamo, in pratica viviamo troppo, le cure costano sempre più e forse troppo alla società. Qualcosa bisogna fare. Ma già si sta facendo molto in questa tragica direzione: ticket su tutte le prestazioni, anche quando l’appuntamento è dopo mesi; farmaci sempre meno rimborsati; pronto soccorso a semaforo; letti tagliati; qualche ospedale chiuso…e questo per la sanità normale. Taccio sulla sanità più complessa o estrema, dove il cittadino deve scendere in piazza per vedere tutelate le cure ai malati di SLA, di handicap…
Abbiamo più graduati che militari semplici, sosteniamo spese enormi per difenderci dal nemico(?), partecipiamo a tutte le campagne di pace possibili, foraggiamo per anni Aziende Nazionali straultramalgestite, abbiamo un numero infinito di burocrati e politici che davvero costano, abbiamo i Fiorito, i Lusi e compagnia festante che spende ed arraffa risorse a mani piene.
E i nostri Tecnici trovano spazi per rivolgere il loro attento sguardo verso la salute dei cittadini? Se c’è ideologia è questa, questo liberismo sempre meno rispettoso anche del bene primario. Altro che trovare le risorse per mantenere e migliorare la nostra sanità pubblica!
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Francesco Presutto says:
Dic 6, 2012
Mi metto nei panni di un fornitore di un qualsiasi ospedale della Campania, ma potrei dire anche Abruzzo o molte altre regioni. Ci rendiamo conto che ci sono aziende che incassano i propri crediti con tempi che superano i 2 anni?! Io credo che sia ormai necessario mettere mano ad un sistema ormai troppo pervaso da sprechi e corruzione. Il concetto dei costi standard che si era tentato di introdurre mi sembrava un primo interessante passo… mi pare dovessero entrare in vigore dal 2013, è confermato?
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alessandro m says:
Dic 10, 2012
molti notano che i medici fanno fare esami a volte inutili. Occorre puntare su esami utili, non esami che servono a far tenere aperti reparti che dovrebbero invece essere chiusi. E per alcuni esami non conviene neppure utilizzare il ticket, costa meno in termini economici e di tempo utilizzare la struttura privata.
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