L’Europa ci condanna per il sovraffollamento delle carceri: la corte Europea dei diritti dell’uomo ha usato termini duri  per indicare  una situazione disumana ed incivile alla quale il nostro Paese deve porre velocemente rimedio. Nelle nostre strutture detentive, in grado di tenere 47 mila persone, ne vengono in realtà concentrate oltre 65 mila. Nel leggere i tanti articoli comparsi in questi giorni, si rincorrono le solite proposte di indulti, amnistie o reinterpretazione della materia della carcerazione preventiva. Sempre e solo soluzioni di carattere straordinario, dettate da una situazione intollerabile per un Paese civile.

Ho sentito pochi, però, fare riferimento alla possibilità di creare nuovi spazi per i detenuti. In Italia esistono quasi un centinaio di strutture penitenziarie abbandonate. Altrettanti i complessi, come le caserme in disuso, che potrebbero essere adattate ad istituti di custodia.  Questa potrebbe essere l’occasione di recuperarle e ristrutturale, di creare una più adeguata distinzione fra le strutture ad alta sicurezza da quelle per i soggetti in attesa di giudizio. Una strada che credo possa essere letta anche con una finalità di rilancio economico per le costruzioni e le manutenzioni. Non da ultimo pensiamo alla possibilità di reimpiegare efficacemente personale pubblico e perché no anche l’esercito per la sorveglianza!

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