Maggioritario o proporzionale? Alla francese o alla tedesca? Con quale soglia di sbarramento e premio di maggioranza? Un vero labirinto di proposte per la nuova legge elettorale che dovrebbe superare il tanto discusso porcellum. C’è chi avanza il suo disegno, chi ribatte ingolfandolo di correzioni. Una nuova sfida giocata all’ultimo emendamento. Ben 222 sono infatti le modifiche arrivate al testo del disegno di legge Malan  che sta girando in questi giorni nelle aule del Parlamento. L’appuntamento con il voto degli italiani è sempre più vicino ma le acque si stanno già da tempo agitando, e si sta dando sfogo alla fantasia per costruire le nuove regole con le quali si voterà.

Alla ricerca di consensi, di nuovo elettorato, nella jungla di movimenti, correnti e pseudo partiti, soprattutto angosciati dal rischio di non essere rieletti,  i criteri di voto possono davvero fare la differenza. Inutile discutere se esiste una proposta che si possa effettivamente definire “neutrale”. A mio avviso, il punto è completamente diverso: perchè le regole con cui votare devono essere scelte da chi si candida alle elezioni e non dagli stessi elettori? Diamo un segnale di cambiamento, consentendo a coloro che andranno in cabina elettorale non solo di poter esprimere le loro preferenze ma  di poter anche decidere con quali regole esprimersi. Proposta: perché a gennaio non permettiamo ai cittadini lo spazio per una consultazione diretta sulla proposta che più risponde alla loro idea di “scelta”? Non si usa spesso rammentare che il popolo è sovrano?

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