Pubblichiamo per intero un puntuale e stimolante contributo pervenuto in redazione dall’amico e fedele lettore Ginobigio, che ci rende partecipi di due proposte in tema di spending review da lui inviate al Governo attraverso l’apposito portale recentemente istituito. Ecco le proposte di Ginobigio.

1. Riorganizzazione delle forze di polizia. Un tema che conosco da vicino per la lunga militanza diretta. In Italia  abbiamo quasi 350.000 addetti tra Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia locale, Polizia provinciale, Polizia forestale, Polizia carceraria, Guardia costiera. A parte la carceraria e la forestale che hanno compiti specifici (anche se nella forestale, come noto, al Sud c’è un eccesso di personale per clientele politiche), la mia proposta è stata quella di:

  • unificare Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato, scorporando dall’Arma le funzioni militari da ricondurre all’Esercito di cui fa già parte; lo so che l’Arma ha un grande prestigio ed una storia centenaria di tutto rispetto, ma quando l’emergenza incombe tragicamente sui conti dello Stato non ci possiamo più permettere il lusso di avere questo doppione: quante caserme si potrebbero chiudere? quanti ufficiali superiori, di solito non operativi, col tempo si potrebbero eliminare? quanto personale addetto all’amministrazione (non meno del 20%) si potrebbe rendere operativo? quanti mezzi e automezzi (oggi a volte senza benzina) potrebbero potenziare una unica Polizia di Stato e con quale risparmio? quanto sarebbe più semplice per il cittadino e credo anche per la magistratura avere a che fare con un unico soggetto?
  • esonerare la Guardia di Finanza da compiti militari e di ordine pubblico per poter concentrare la sua attività nella lotta all’evasione fiscale e alla criminalità economica; questo comporterebbe la riduzione del numero degli addetti, reclutando personale più qualificato e specializzato e riducendo quello generico in passato necessario per combattere il contrabbando di sigarette o altre merci o da dislocare alle frontiere oggi cadute con i Pesi Cee;ridefinire esattamente i compiti della Polizia locale in modo che, in materia di criminalità, ci sia un coordinamento con la Polizia di Stato ed in materia di evasione fiscale con la GdF.;
  • abolire la Polizia provinciale (dove esiste) insieme alle stesse Province;
  • risolvere una volta per tutte il paradosso sul “controllo del mare” dove operano disgiuntamente CC, PS, GdF. e Guardia Costiera con uno spreco di personale, mezzi navali, elicotteri incredibile; tutto dovrebbe essere affidato alla Guardia Costiera (come negli USA), debitamente ridefinita nei suoi poteri e organizzazione, che potrebbe chiamare la PS o la GdF solo quanto strettamente necessario.

2. Pubblica amministrazione. La proposta è semplicissima: far lavorare i dipendenti pubblici 40 ore settimanali come tutti i privati anziché  solo 35 ore (senza contare assenteismi e permessi a iosa); se tutti gli  Uffici pubblici fossero aperti anche al pomeriggio di quanto aumenterebbe il beneficio per i cittadini costretti oggi fare le file nelle poche ore del mattino? Pensiamo soltanto alle Poste o ai Tribunali dove i giudici non possono tenere udienze nel pomeriggio perché cancellieri e personale vario avrebbero diritto agli straordinari! Il ministro Brunetta, che fece la famosa riforma contro i “fannulloni” (pure quella a quanto pare in via di svuotamento) manifestò lo sconforto di vedere i Tribunali deserti al pomeriggio, ma poi non fece nulla in materia perché sapeva che era impossibile vincere contro  i sindacati, da sempre protettori dei privilegi dei dipendenti pubblici dove pescano la maggior parte degli iscritti. Per inciso, questi privilegi derivano dal Fascismo che si tenevano ben stretti e fedeli i pubblici dipendenti per poter meglio esercitare la dittatura.
Gli stipendi dei pubblici dipendenti, oggi non inferiori a quelli dei privati a parità di categoria, valgono molto più di quelli dei privati (come è stato dimostrato da importanti istituti di ricerca) considerando non solo le ore lavorative ma anche:
–    le pensioni: a parte lo scandalo delle “baby pensioni”, la pensione normale spesso supera l’ultimo stipendio;
–    la sostanziale impossibilità di essere licenziati perché, in caso di vittoria del dipendente nella causa del lavoro, responsabile è ritenuto il dirigente senza la solidarietà dello Stato!
–    la difficilissima mobilità da una località all’altra, ma anche tra dipartimenti diversi e persino all’interno dello stesso dipartimento, senza il consenso del diretto interessato; per non parlare di quanti dal Sud vengono a vincere i concorsi statali al Nord per poi fare domanda di essere trasferiti vicino casa dove il loro stipendio vale molto di più a causa del minor costo della vita.
Ho sentito parlare in questi giorni autorevoli esponenti del Governo di risparmi sulle auto blu e la cancelleria…. assolutamente meritori, per carità; ma non sarebbe il caso di sfoderare un po’ di coraggio e utilizzare il termine “spending review” per affrontare finalmente i nodi veri di questo Paese?

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