La vittoria di Renzi è comunque una buona notizia, che si voti o meno PD. La sua ascesa, avvenuta in un partito che sembrava difficilmente scalabile da soggetti esterni alla nomenclatura, è senz’altro un fatto nuovo, da leggere con attenzione e non inquadrare in facili cliché. Il sindaco di Firenze si è guadagnato il suo turno, ha vinto e si toglierà parecchi sassolini dalle scarpe. Il fenomeno, per certi versi, fa il paio con quanto succede a destra con Alfano, il diversamente berlusconiano, che zitto zitto ha messo all’angolo il sovrano di Arcore e prova a ricostruire un’area moderata meno leaderistica e più moderna.
Qualche distinguo però va fatto: Renzi ha avuto una significativa legittimazione della base ed ora è il numero uno, Alfano dovrà invece affrancarsi dalla presenza incombente di Berlusconi, ancora depositario di gran parte del consenso; inoltre, il PD è ancora un partito unito, almeno formalmente, mentre l’ex PDL si è spacchettato in almeno tre tronconi (considerando l’ala destra di La Russa & C.). Staremo a vedere se le due sponde riusciranno a partorire qualcosa di nuovo. In questo momento siamo obbligati alla fiducia, a credere che, per citare l’ex rottamatore, il meglio debba ancora venire. Tutto starà a vedere gli effetti che si avranno sui due blocchi in questi mesi, se vi sarà continuità e consolidamento dei nuovi equilibri, o se il richiamo delle urne spariglierà di nuovo il tavolo.
Di certo, Renzi incalzerà da subito il Governo, vedremo scintille, ultimatum e fibrillazioni a ripetizione, statene certi. Speriamo solo che, dopo le parole e i tanti slogan, la politica intera imprima una direzione più coraggiosa a questo Paese, torni ad essere incisiva ed utile, facendo sentire la propria voce dentro e fuori i nostri confini. Una voce possibilmente più forte e più credibile. Ne abbiamo bisogno, da subito, ed avere facce nuove consente almeno di aprirsi all’ottimismo. Largo ai giovani, verrebbe da dire, anche se solo da noi si considera giovane un quarantenne. Ed anche questo, a ben pensare, è un’altra anomalia tutta italiana.
12 comments
andrea DS says:
Dic 9, 2013
Grazie Michele. E’in effetti una buona notizia che però arriva un po’tardi. Renzi, piace, ma il suo momento era l’anno scorso, quando era “l’uomo nuovo” della politica per le elezioni politiche. Se non si va alle urne l’anno prossimo, Renzi rischia di diventare stagionato prima del tempo..
Michele D' Apolito says:
Dic 9, 2013
Andrea, condivido il tuo ragionamento, però osservo anche che Renzi, rispetto a un anno fa, ha avuto una crescita nella sostanza dei suoi contenuti.
Vero che lo aspetta una guerriglia fatta di imboscate frequenti, del fuoco amico e degli avversari. Però il personaggio ha personalità e carisma, se acquisisce un po’ di esperienza tattica ce la può fare.
david p says:
Dic 9, 2013
Il vero competitor di Renzi all’interno del PD oggi è Enrico Letta. Ora per Renzi inizia una partita molto delicata: se sostiene lealmente Letta, rischia di rafforzare un suo potenziale contendente e, come dice giustamente Andrea, di logorarsi; se invece prende le distanze dal governo, rischia di apparire come quello che punta alla “cadrega” di premier a discapito del Paese….
Non sarà facile conseguire i due obiettivi insieme, ovvero prendere il posto di Letta senza apparire sleale e scorretto. Sarà un primo banco di prova per nulla facile per il giovane, ambizioso e trendy sindaco fiorentino (a proposito, come farà a fare il segretario ed il sindaco di Firenze contemporaneamente?). Vedremo, per ora ha certamente dimostrato di avere carattere, ma quando le responsabilità crescono occorrono anche saggezza e visione sul futuro.
spartaco says:
Dic 9, 2013
Il passaggio del discorso di Renzi sui sindacati fa ben sperare. Non mi illudo che sarà facile, ma sentire un segretario del PD che dice queste cose mi sembra un segnale importante. La sinistra politica e’ da moltissimi anni supina alla sinistra sindacale, e le riforme del lavoro degli ultimi vent’anni sono state fatte sotto l’egemonia sindacale, che di fatto ha impedito di trovare un assetto adeguato ai tempi. La domanda che mi pongo ora e’ : quanto durerà la luna di miele tra Renzi e il suo elettorato? Ora, certo, e’ facile: Renzi per un po’ potrà stare sotto l’ombrello di Letta senza esporsi in prima persona. Ma prima o poi toccherà a lui di essere in prima fila, e li si vedranno realmente la sua forza e la sua leadership.
Gianguido Corniani says:
Dic 10, 2013
Vedo che Michele segue alla lettera l’articolo di David e cavalca alla grande l’onda dell’ottimismo, ed io non vorrò di certo essere tacciato di “pessimismo cronico” da parte del nostro David ma……..
Siamo sicuri che Renzi sarà il fautore della svolta del nostro Paese? Come mai è rimasto tenacemente all’interno di un partito del quale non ha quasi mai condiviso le politiche? Come mai non ha rottamato veramente un partito che, da quando esiste, ha eletto il consociativismo a proprio credo prima con la DC tacitamente e poi con il PDL (sic!) addirittura di fatto! Ho la grande paura che Renzi sia l’ennesimo specchietto per un popolo di allodole che si aggrappa disperatamente a qualsiasi parvenza di cambiamento, ho la grande paura che Renzi sia l’ennesimo “burattino” nelle mani dei soliti noti, ho la grande paura che Renzi non sia altro che la garanzia, per la masnada di incapaci di destra e di sinistra che occupa le nostre camere, di avere dell’altro prezioso tempo per coltivare i propri privilegi.
Spero tanto di sbagliarmi, sarei ben felice di cospargermi il capo di cenere.
Michele D' Apolito says:
Dic 10, 2013
Caro Gianguido, il mio articolo, titolo a parte, è segnato da un ottimismo condizionato. Premetto che Renzi non ha tutta la mia simpatia, non l’ho votato e lo guardo ancora con molto sospetto, attendendolo alla prova dei fatti.
Gli va però dato atto di avere avuto coraggio, di aver sopportato una lotta lunga contro un mostro chiamato nomenklatura, e che sta provando a rottamare dall’interno (diamogli almeno il tempo di provare a farlo, è segretario da due giorni…). Le parole che ha pronunciato nel suo discorso introduttivo sui sindacati sono un fatto epocale per un partito di sinistra; vedremo se riuscirà a sgusciare via dall’abbraccio viscido delle varie corporazioni.
Penso in generale che sia giusto sottolineare anche le cose positive che succedono, e l’ascesa in primo piano di 40enni è comunque un fatto nuovo, da Paese civile e moderno. Dopo è ovvio che tutto sta alle qualità dei singoli, come sempre, ed in caso di manifesta incapacità trarremo un’altra volta le solite conseguenze e considerazioni; ma non partiamo prevenuti, anche nei confronti di Alfano.
david p says:
Dic 11, 2013
@Gianguido, i tuoi dubbi sono più che fondati. D’altronde, anche filosoficamente, il dubbio è l’atteggiamento delle persone lucide (“dubito ergo cogito ergo sum, diceva qualcuno ben più qualificato di me..). Quello che io contesto è una rappresentazione esclusivamente in negativo sull’Italia e sugli italiani. Accanto alle mille cose che non funzionano, ed anzi gridano vendetta, ce ne sono altrettante che possiamo tranquillamente definire “eccellenze” che tutto il mondo ci invidia (e il tuo Gruppo ne è una testimonianza vivente!).
Ecco, il punto è proprio questo: negli ultimi tempi in particolare, ho la sensazione che ci sia una precisa volontà di mostrare soltanto una parte della realtà. Perchè? A chi giova? Sono queste le domande che da un po’ di tempo mi sto ponendo…
adone paratore says:
Dic 10, 2013
Condivido nella sostanza la tesi di Michele benche’ le osservazioni di David mi appaiono ben centrate.Nella vita di tutti i giorni, sul lavoro , in famiglia, solo quando la situazione si fa veramente complicata appare quella che e’, o dovrebbe essere, la nostra “nobilitate” a risolvere i problemi. Gianguido fa delle osservazioni ineccepibili, testimonianza del fatto che conosce bene il carattere degli italiani e della sua classe politica. Mi auguro vivamente ( come lui del resto) che si sbagli nella previsione.
ginobigio says:
Dic 10, 2013
Speranze e dubbi che suonano in tutte le campane!
Dico una sola cosa : tra il dire (facile ) ed il fare ( difficile in Italia ) c’e di mezzo il mare!
Anche Berlusconi aveva promesso di “rivoltare l’Italia come un calzino” ma tutto è finito nel bunga-bunga.
david p says:
Dic 11, 2013
Prima segreteria alle 7 del mattino. Alle 9 è conclusa, un saluto agli operatori ecologici e ciascuno a fare il suo lavoro (si presume).
Niente da dire, sotto il profilo della comunicazione ci sa fare il ragazzo…
lorella pozzi says:
Dic 11, 2013
David,in fatto di comunicazione M. Renzi si pone con i suoi scarsi 40 anni in forte competizione con il quasi ottantenne S.Berlusconi, francamente in molti momenti me lo ricorda molto.. Purtroppo facendo delle considerazioni e valutazioni allo stato attuale della crisi italiana la mia posizione si avvicina a quella di Gianguido; vorrei tanto vedere e sentire “scintille, ultimatum e fibrillazioni a ripetizione..” come auspica Michele!
Michele D' Apolito says:
Dic 11, 2013
cara Lorella, tengo a precisare che le scintille e gli ultimatum che intendo saranno quelli che Renzi metterà in atto per “firmare” il nuovo corso della segreteria del PD. Se poi questi saranno animati da personalismi fini a se stessi, utili solo ad aumentare la conflittualità generale della politica e bloccare ogni misura operativa per la ripresa, sono tutt’altro che auspicabili…
in generale, il taglio del mio articolo non voleva essere un inno all’ottimismo perché ha vinto Renzi…anzi, noi abbiamo un’impostazione apolitica e, oltretutto, il sottoscritto non ha nemmeno votato alle primarie del PD. si discuteva il fenomeno, le sue possibili evoluzioni ed il fatto che, finalmente, la prima linea è in mano a persone che non arrivano dalla guerra fredda