La decadenza vera è già stata votata da tempo, e riguarda tutti noi. Mentre assistiamo sfiniti alla teatrale uscita dal Parlamento del protagonista politico dell’ultimo ventennio, restano la rassegnazione e l’esasperazione di fronte all’occasione persa da questo Governo e dalla sua maggioranza: una legge di stabilità talmente rinunciataria e ragionieristica da risultare quasi incommentabile. Il Senato ha approvato, ora si passa alla Camera, ma la sostanza non cambierà.
Nessuna misura d’impatto concreto sull’economia reale. Tutto il dibattito pare accentrato su questioni di second’ordine, quasi che le misure per lo sviluppo delle imprese e per il lavoro fossero fissazioni per cultori dell’economia aziendale. La Trise si è trasformata in IUC, che non è l’esclamazione di un personaggio Disney (chi ha figli piccoli capirà…), ma l’Imposta Unica Comunale, che raggruppa lo spauracchio dell’IMU (ma solo sulle abitazioni non principali), la TARI sui rifiuti e la TASI per i cosiddetti servizi indivisibili (illuminazione e manutenzione stradale, verde pubblico…), le cui aliquote saranno gestibili al rialzo dai Comuni.
E’ notizia di oggi che molti cittadini dovranno comunque pagare una quota di IMU sulla prima casa, contravvenendo a tutte le solenni dichiarazioni fatte negli ultimi mesi. Insomma, a conti fatti, aumenti in vista. Siatene certi. Un’altra chicca: viene data ai contribuenti la possibilità di fare pace con Equitalia, rottamando le cartelle esattoriali. Come? Facendo pagare entro il 16 settembre 2014 l’intero importo iscritto a ruolo (imposte e sanzioni), ma senza interessi. Il tutto, in un periodo di crisi di liquidità generalizzato. Non fossimo in questa situazione, verrebbe da ridere. Per il resto, manovre di retroguardia prive di respiro e di una qualunque strategia di politica economica a medio termine.
La riduzione della spesa, a beneficio di una riduzione delle imposte, è rinviata ad un emendamento da discutere alla Camera nei prossimi giorni. Come sempre, tutto rinviato al giorno dopo, all’ennesima spending review avviata con l’ennesimo supercommissario nominato dal Governo. L’obiettivo è un taglio di 30 miliardi nel triennio 2014-2016, una parte dei quali da destinarsi al ridimensionamento del socio di maggioranza di tutte le aziende italiane, il Fisco. Staremo a vedere. Il compitino è stato fatto, in Europa qualcuno ci darà una pacca sulla spalla e ci assegnerà il prossimo obiettivo. Fino a quando, forse, ci accorgeremo che il nostro giudice sposta ogni volta più un là il traguardo, mentre noi siamo già decaduti.
7 comments
vitamaria says:
Nov 30, 2013
Quando è stato sottoscritto il Trattato di Maastricht, qualcuno si è degnato di leggere cosa stesse firmando prima di aderire o, meglio, l’Italia aveva davvero i requisiti per poter intraprendere un percorso d’integrazione monetaria? Come si suole dire, ai posteri l’ardua sentenza, ovvero per dirlo in “soldoni”, ci è arrivata la mazzata sul collo.
Ai fini pratici, interrogarsi ora ha poco senso. Inoltre, oso dire che uscire dall’Euro non è la cura, in quanto eravamo “malati” già prima di adottarlo. Se il Governo, invece di giocare al fantacalcio con i soldi degli Italiani lavorasse per i loro interessi, i famosi parametri europei non sarebbero affatto una questione da risolvere. Il vero problema è che gli Italiani, seppur pagando le tasse, non hanno un ritorno concreto in termini di welfare, quindi approvare una legge di stabilità così fatta è da incoscienti, oltre che da incompetenti, in quanto non migliora le cose ma le peggiora.
Le soluzioni ci sono, non devono inventarsi nulla, perché basterebbero volontà e buon senso. Un esempio reale? La Finlandia, paese dell’UE ed Euro zona, il cui modello, anche se non perfetto, è sicuramente valido.
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luca p says:
Nov 30, 2013
Concordo con l’ articolo solo parzialmente e non concordo con l’intervento precedente. Leggendo in dettaglio i provvedimenti della legge Stabilita’ , concordo sul fatto che ci sia ben poco (quasi niente) di concreto stimolo alla crescita e di sostegno alle imprese. E’ evidente che la legge risente della penuria di risorse a disposizione e della debolezza della maggioranza che sostiene il Governo. Tuttavia, alcuni provvedimenti non mi sembrano “di secon’ordine”. Ne cito alcuni come li sto leggendo stamane sulla stampa:
– rifinanziamento della Cassa integrazione
– proroga del blocco del turnover per i dipendenti statali
– destinazione di una cifra sottratta al finanziamento pubblico dei partiti per fronteggiare i danni di specifiche calamita’ naturali
– allentamento del patto di stabilità’ per i comuni d’Abruzzo colpiti dal sisma
– aumento del prelievo sulle pensioni d’oro.
Insufficienti? Si. Insignificanti e inutili? No. Questo nel tentativo di fare una analisi obiettiva, lontana dalla demagogia e da osservazioni un po’ qualunquiste che non ci portano da nessuna parte. (Non mi riferisco all’articolo).
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Michele D' Apolito says:
Dic 1, 2013
@ Luca P. Gli interventi che richiami avranno sicuramente buonsenso, ma sono comunque di retroguardia, servono a mettere qualche pezza, a rincorrere emergenze e, nel caso del contributo straordinario sulle pensioni, ad aumentare ulteriormente le imposte. Tutto nel solco del Saccomanni style.
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aureliano says:
Nov 30, 2013
Il senso di delusione di Michele mi trova d’accordo. Ma ha ragione anche Luca: non mi pare si possa parlare di ‘legge da incoscienti (?) e anzi alcune cose che sono state decise vanno nella giusta direzione. Il problema piuttosto mi pare che sia: come potersi mettere in condizione di fare quello che serve, cioè quelle riforme delle istituzioni, della legge elettorale, del lavoro, della pubblica amministrazione, della giustizia, della burocrazia che davvero potrebbero rimetterci in carreggiata?
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vitamaria says:
Nov 30, 2013
Se vogliamo accontentarci della “prognosi riservata”, allora facciamoci andare bene questa legge che, ripeto, è da incoscienti in quanto mette ancora una volta le mani nelle tasche (sempre più vuote) dei Cittadini, i quali sono arrivati al limite. Ci rendiamo conto che sempre più persone si rivolgono alla Caritas? Proprio oggi si è promossa la raccolta per il Banco alimentare e vi assicuro che non verranno spediti in Africa.
Io non vedo il tentativo di rilanciare l’economia e non dimentichiamoci che per PSC s’intende Patto di Stabilità e di Crescita. Il Governo si è ben guardato dal creare strumenti innovativi per organizzare le risorse. Visto che è stato citato, solo pochi giorni fa sono state approvate norme non poco contraddittorie sul blocco del turnover e dei contratti!
In Italia la burocrazia ha superato la democrazia: vogliamo davvero continuare a legiferare (pure male), oppure sarebbe meglio concentrarsi su quello che già c’è e magari adottare poche regole, ma buone?
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david pierantozzi says:
Nov 30, 2013
Mi intrometto nell’animata discussione soltanto per dire che il pensiero di tutti mi sembra assolutamente chiaro e non dubito che i nostri lettori lo abbiano ben compreso. Vi chiedo cortesemente di non proseguire in una contrapposizione diretta che a questo punto non credo aggiungerebbe molto al dibattito. Ricordo anche che, per i “botta e risposta” protratti, è a disposizione anche la pagina Facebook. Grazie.
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paolo bertaccini says:
Dic 5, 2013
Purtroppo da decadi non si riesce a fare ciò che tutti sanno che si deve fare. Prima non si voleva; ora si vuole, ma non si riesce. Non mi ricordo quale osservatore poco fa ha fatto notare (credo Giuliano Urbani, ma posso sbagliare) che la Grosse Koalition si è fatta in Germania per poter prendere i provvedimenti impopolari spartendosi le ricadute negative di consenso per i due maggiori partiti; qui è l’inverso, poichè si sa che il governo non ha futuro, i due partiti sono lì per impedire che vengano presi quelli impopolari per la propria parte, al fine di evitare ricadute negative per sè, dunque si rimanda e si tassa. Per ora non se ne esce e ci avvitiamo sempre di più; e meno male che c’è l’euro e gli altri 26… fra un po’ dovremo dire grazie anche alla Grecia…
Ora tenteranno Letta e Alfano; poi sotto altri se a loro non riesce.
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