Cari amici, la notizia è di quelle rivoltanti. Sapete quanto siamo allergici alla demagogia e restii ad unirci ai cori forcaioli, ma questa volta è stato davvero passato il segno della decenza. Tra protagonisti e comparse, lo schifo è davvero bipartisan. Riportiamo la notizia.
Fiorito andrà in pensione a 50 anni con vitalizio di 4000 euro al mese. Il Giornale: «la legge del Lazio del 1995 prevede come base di calcolo l’80% dell’indennità parlamentare (circa 5.200 euro) più l’intera diaria (3500 euro) per un totale di quasi 9mila euro. L’importo del vitalizio poi si ottiene a seconda degli anni di consiliatura. A Fiorito, che aveva già all’attivo una legislatura prima di quella targata Polverini, spetta il 40%, quindi circa 4mila euro al mese». Il diritto all’assegno maturerebbe a 55 anni ma rinunciando a una piccola percentuale si può anticipare a 50 anni, quindi anche Fiorito potrebbe seguire questo iter.
Tra rabbia, disgusto e disperazione ci chiediamo: come se ne esce? Il “tutti a casa” sembra non bastare più. Cresce (ahimè) la tentazione del forcone!
2 comments
maxfal says:
Set 27, 2012
Il dramma, cari amici, lo ha riassunto benissimo il comico Crozza in uno dei suoi interventi ironici (ironia purtroppo amara): tutto ciò che stiamo vedendo è spaventosamente legale! Finchè questo sistema consentirà che sia la classe politica (a tutti i livelli – dal Parlamento alle Regioni) ad autoregolamentarsi si continueranno a vedere queste misure indecenti. Deve essere dato ai cittadini più “ruolo” e non solo in fase elettorale. E’ poi necessario stabilire delle forme di controlli sui conti affidati davvero a enti e soggetti terzi e super partes. Oggi questa sfrontatezza resa ancor più insopportabile dalle tensioni economiche e dai sacrifici cui sono sottoposti gli italiani, rischia davvero di moltiplicare i malumori e generare un clima di antipolitica.
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aureliano67 says:
Ott 25, 2012
La rottamazione può placare la voglia di forcone ?
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