Sapete che non abbiamo mai lesinato le critiche al nostro Paese quando era il momento. Oggi invece pensiamo che la nostra Italia meriti un incoraggiamento. Sfibrata quotidianamente dalla speculazione finanziaria, prostrata dalla recessione, persino ferita al cuore dal terremoto, ci sembra che il popolo italiano, il nostro popolo, stia dimostrando una volta di più una tempra forte e dignitosa che emerge nei momenti di massima difficoltà.
Proprio il terremoto dell’Emilia in un certo senso sembra averci aperto gli occhi. Vediamo quotidianamente di che pasta sono fatti i nostri imprenditori: letteralmente eroici, pensano prima a ripristinare i capannoni che le loro abitazioni. Riprendono a lavorare nei cortili, nelle roulotte, dove possono. Non mollano, dopo ogni crollo recuperano le attrezzature sotto le macerie e ripartono. Gli imprenditori insieme ai loro dipendenti, alla faccia di tutti coloro che ancora fomentano le lotte di classe. Imprenditori della Lombardia che offrono spazi a quelli dell’Emilia. I ragazzi della protezione civile, le forze dell’ordine, i pompieri, i volontari che si fanno in quattro per alleviare le sofferenze. Chapeau. Ecco, vedendo queste cose mi sento fiero di essere italiano.
Anche in questi giorni di crisi drammatica, in questi giorni nei quali nessuno sembra più fidarsi di noi, i “miei” imprenditori, quelli che seguo quotidianamente, lavorano a testa bassa, progettano e investono. Un gruppo di ragazzi è partito con una piccola torneria. Un imprenditore chimico diversifica nel riciclaggio dei rifiuti. Un agente di materiali per il settore sanitario si trasforma in rivenditore di macchinari. Un importante gruppo tessile che aveva portato la produzione in Turchia, deluso dai fornitori locali, torna ad avvalersi di un amico imprenditore italiano.
Il nostro Paese ha colpe pesanti, inutile negarlo. Lo Stato a tutti i livelli in primis ma non solo, se è vero come è vero che fenomeni come la corruzione e l’evasione fiscale sono prodotti di massa e non solo della nomenclatura. Se ci troviamo in questa situazione è indubbiamente anche per i tanti e gravi errori commessi. Detto questo, non vedo un mondo pieno di giganti che ci possano fare la morale. Non certo gli Stati Uniti, popolo che pure ammiro per molti versi, essendo indiscutibilmente lì che è stata creata la voragine finanziaria, frutto di selvaggia speculazione, che ora sta travolgendo l’Europa. E nemmeno la Germania, alla quale pur va riconosciuto uno sforzo riformatore esemplare; ma che ora sta sfruttando la sua posizione di forza con un cinismo che è diventato francamente irritante, lucrando tassi d’interesse negativi sui capitali in fuga dai paesi eurodeboli, dopo aver goduto per anni della maggior competitività regalata dalla nascita dell’euro rispetto al vecchio marco. Per non dire degli euroscettici inglesi, che sono più indebitati di noi.
Ora è decisamente il momento di ritrovare unità nazionale e far fronte comune agli attacchi gravissimi che ci vengono quotidianamente portati. Credo che in questo momento anche le nostre istituzioni stiano esprimendo una squadra quantomeno seria e dignitosa che, pur con alcuni errori da correggere, meriti di essere sostenuta. Credo anche che dovremmo essere un po’ più fieri e orgogliosi di quello che le nostre imprese (e anche tantissimi singoli italiani) riescono a fare tutti i giorni in tutti gli angoli del mondo. Credo infine che non sarebbe male se alcuni valori tipici del nostro popolo, come la solidarietà, la creatività e l’intraprendenza potessero, specialmente in questa fase difficilissima, diventare un faro per l’intera Europa.
13 comments
maxfal says:
Giu 13, 2012
Non ti nascondo che mi sono emozionato David, veramente.Ho sospeso quello che stavo facendo ed ho dovuto rispondere al bellissimo editoriale che hai scritto.Dovrebbero leggerlo in tanti e tanti meditare su ciò che occorre di più al nostro paese: un po’ di orgoglio ed uno scatto di fierezza. Abbiamo tutto ciò che serve per essere ancora più grandi di quello che siamo. Li vedo anche io questi imprenditori che possono perdere tante cose ma mai il loro ottimismo!l’Italia non mollerà.
david p says:
Giu 15, 2012
Grazie a Maxfal e a tutti coloro che hanno condiviso così intensamente lo spirito del mio contributo. Credo sia proprio il contatto quotidiano con le nostre PMI che ci dà la sensazione della possibilità di riscatto in un momento tanto buio per il nostro Paese. Trasmettere questa sensazione e diffonderla, magari anche con un pizzico d’orgoglio, è uno dei principali motivi per cui è nato questo blog.
Monica says:
Giu 13, 2012
Ciao David. Innanzitutto complimenti per il bellissimo articolo. Lo definirei avvincente, capace di farsi leggere tutto d’un fiato fino all’ultima riga. Ma poichè non hai certo bisogno dei miei complimenti :), avanzo nei miei pensieri dicendoti che sono un po’ contrastata tra l’essere d’accordo ed il trovarmi in disaccordo con quanto ho letto.
Va detto che è tutto vero ciò che hai scritto sulla mobilitazione “umana” mossa da tutta l’Italia per gli amici emiliani e va altresì detto che questo atteggiamento globale delle regioni vicine va applaudito e sottolineato, proprio perchè, come titoli tu, L’ITALIA NON DEVE MOLLARE ed ognuno di noi può fare coaching al prossimo attraverso i social network, le televisioni, le associazioni, le proprie imprese affinchè tutti siano sensibilizzati su questo disastro dal quale non possiamo fare altro che riemergere, come la fenice, ancora più forti e fieri di prima (il tuo articolo merita condivisione su FB!!! a buon intenditor..); ma detto ciò mi trova in disaccordo perchè io tutto questo trasporto italiano non l’ho visto quando 3 anni fa è letteralmente crollata al suolo l’intera cittadina di Giampilieri (ME), trascinando nel fiume di fango, mattoni e mobilia decine e decine di esseri umani…bimbi compresi…che oggi non sono più con noi.
In quel caso c’era la mano incosciente (ma portafoglio coscientissimo!) dell’uomo che ha fatto case a caso… così dicasi per l’Aquila e per Genova, che ancora oggi ha negozi chiusi a causa dell’allagamento.
E allora mi domando: perchè l’Italia non mostra SEMPRE la stessa fierezza e solidarietà in ogni circostanza? L’Italia è UNA e se la popolazione italiana tutta lo comprendesse e agisse davvero per il bene NAZIONALE, forse tante cose sarebbero diverse… il signor Rossi che abita in Emilia merita più aiuto del signor Bianchi che abita in Sicilia? Non puntiamo il dito sul singolo signore e non decidiamo chi è più meritevole di aiuto. AIUTIAMO tutto il paese, ognuno nel proprio piccolo (anche non evadendo, per riallarci al significato insito di questo blog)ad essere migliore…. e dimostriamo ai paesi esteri che noi siamo fieri di essere italiani sia sotto le macerie, sia nella difficoltà economica per la quale siamo additati oramai da troppo tempo. ITALIA NON MOLLARE!
david p says:
Giu 15, 2012
Molto stimolante il tuo intervento Monica. Condivido in pieno la tua indignazione per l’assoluta incapacità (per non dire di peggio…) a gestire la “ricostruzione” dopo le grandi tragedie naturali. Nell’articolo mi riferivo alla rezione del nostro popolo nel momento dell’emergenza, reazione che solitamente (non ricordavo il caso di Giampilieri) è all’insegna dell’abnegazione e della solidarietà da parte di forze dell’ordine, protezione civile, volontari e singoli cittadini. Ora tu hai perfettamente ragione quando dici: ma perchè questo spirito si esaurisce così in fretta una volta superata la fase acuta della tragedia?? Non ho una risposta precisa al tuo accorato appello al quale comunque tutti ci dovremmo unire: “Italia non mollare” anche in questo senso!
gino berto says:
Giu 13, 2012
David, quello che hai scritto viene dal cuore ed è ammirevole!! Tanto più che in genere noi Italiani ci autofustighiamo e critichiamo sempre pesantemente tutto quello che facciamo. Invece l’Italiano ha la forza che gli proviene dall’antico che ha conquistato il mondo; l’Italiano ha l’intelligenza che ha generato i Leonardo , i Galileo, i Brunelleschi; l’Italiano ha l’arte insuperabile dei nostri poeti, pittori, sculturi, scrittori; l’Italiano ha la creatività nello stile, nel disegno, nei particolari, che non hanno pari al mondo. Non siamo mai stati sotto, anche quando tutti i venti spiravano all’ingiù. E non ci sono falsi politicanti e mezze cartucce in giro per il terracqueo che potranno tenderci trappole inciampanti. Hai ragione: la controprova è proprio quello che sta succedendo in questi giorni difficili, soprattutto in Emilia.
david p says:
Giu 15, 2012
Citando i nomi che hai citato e quelli che hai evocato, caro Gino, hai rafforzato in me quel moto di orgoglio che ha guidato la stesura dell’articolo. Qualcuno ha detto – ed io condivido – che se l’Italia (ma il discorso vale per la Grecia) avesse chiesto al mondo una benchè minima rojalty per ciò che questi signori hanno espresso nella cultura, nell’arte e nella storia del mondo occidentale, oggi non avremmo un euro di debito pubblico.
adone paratore says:
Giu 13, 2012
David mi associo ai complimenti per queste tue considerazioni.Non solo per le argomentazioni addotte, ma anche per lo spirito e l’afflato da cui e’ permeato. Non ho avuto subito modo di commentarlo nel primo pomeriggio appena letto, ma lo faccio ora che gli impegni me lo consentono.Nella sostanza delle tue argomentazioni sono pienamente d’accordo. Tra i commenti, le annotazioni di Monica mi hanno particolarmente ( e positivamente)colpito. Forse,volendo completare un attimo il quadro da te cosi bene dipinto,alle parole di plauso per l’opera meritoria e coraggiosa degli imprenditori emiliani, bisognerebbe anche sottolineare il contributo dato da tutti quei cittadini, lavoratori italiani e stranieri,che in una situazione cosi difficile e precaria si sono affiancati,all’opera degli imprenditori facendo in toto,senza risparmiarsi,la loro parte.Chissa’ che da questa situazione cosi grave, non si possa trovare tutti, come popolo, un rinnovato spirito costruttivo ed innovativo di cui tutti sentiamo, con sempre maggiore impellenza ,il bisogno.
Francesco Presutto says:
Giu 13, 2012
Il mio stato d’animo di questo periodo è perfettamente espresso dai versi del grande Gaber: “Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono”. Leggo sempre volentieri i commenti di Gino Berto, ma credo che i falsi politicanti e le mezze cartucce la trappola ce l’abbianno già tirata con decenni di malgoverno e corruzione dilagante… e noi ci siamo caduti in pieno!
E temo che ci siamo ancora dentro fino al collo… altro che squadra seria e dignitosa! Io ho visto solo provvedimenti di facciata… il primo serio provvedimento che si doveva prendere (il drastico taglio della spesa) è ancora nelle elucubrazioni di Bondi, dopo 7 mesi (mesi, non settimane!) di governo.
Nelle emergenze, nell’improvvisazione, nell’inventiva siamo imbattibili (ed è quello che mi fa dire “per fortuna sono italiano”), quell’Italia sicuramente non molla: possiamo sopportare 100 terremoti! Ma sprechi, privilegi, burocrazia, malcostume non siamo più disposti a sopportarli! Se battiamo questi cancri possiamo ripartire alla grande.
david p says:
Giu 15, 2012
Come darti torto Francesco. Nessuna persona in possesso di un minimo di lucidità può negare l’inadeguatezza e gli errori (per usare un eufemismo) della nostra classe politica. Ivi inclusi diversi atti di quella attualmente al governo, a cui comunque personalmente riconosco l’attenuante del poco tempo avuto a disposizione. Ritengo però che, nel momento gravissimo che stiamo vivendo, sia fondamentale “fare quadrato” attorno alle nostre istituzioni per dare al mondo il messaggio che l’Italia non è un Paese allo sbando ma che dietro i nostri rappresentanti vi è un popolo che all’occorrenza sa essere unito e rimboccarsi le maniche con forza e dignità. Magari intonando Gaber per non dimenticarsene il giorno dopo.
michele d'apolito says:
Giu 14, 2012
Mi associo ai complimenti, che ho già fatto a David al di fuori della rete. Il proposito che anima questo blog è proprio la propaganda di messaggi come questo, cercando di cadere il meno possibile nel pessimismo sterile e valorizzando quanto di buono c’è in questo Paese.
Da qui bisogna ripartire, ogni giorno, con ottimismo e determinazione, considerando sempre che siamo un grande Paese.
alessandro m. says:
Giu 15, 2012
in Italia si è persa una cultura, quella dell’educazione civica (a proposito, si insegna ancora a scuola?). Fino a quando l’idea imperante è quella della furbizia e del non rispetto delle regole, gli sforzi degli onesti sono vanificati dal comportamento furbesco di altri. E se non c’è il rispetto di regole comuni, condivise, come fa ad emergere il più capace?
luca bacci says:
Giu 15, 2012
concordo in tutto e per tutto! l’Italia ha bisogno di leader che sappiano agire a livello nazionale con lo stesso spirito di abnegazione che stanno dimostrando in Emilia e dintorni in questi giorni.
spartaco says:
Giu 19, 2012
Concordo in pieno David! Italia non mollare! Purtroppo pero’ dobbiamo riconoscere che gli italiani non sono tutti uguali. Ci sono quelli che hanno gia’ mollato da tanto tempo, anzi per la precisione Ci hanno mollato per proprio tornaconto personale: sono coloro che hanno amministrato la cosa pubblica in tutti questi anni, portandoci al punto in cui siamo. Lottiamo tutti insieme contro la crisi, facciamo si’ quadrato, ma non dimentichiamo chi ci ha portato sull’orlo del baratro. Sapete com’e’, siamo in Italia, non vorrei che qualcuno ora cercasse pure di riciclarsi come Salvatore della patria!