Un anno fa nasceva il Laboratorio PMI. In uno dei momenti più bui della storia della Repubblica, ad un passo dal baratro finanziario, con lo spettro incombente della Grecia e quotidiane storie di suicidio di piccoli imprenditori,  insieme ad alcuni amici ho sentito il bisogno di reagire attraverso lo strumento più semplice e più efficace che conosco: la condivisione dei sentimenti e delle idee. Quella condivisione disinteressata che permette di uscire dalla solitudine, dalla cupezza, dal pessimismo. Che permette di capire che i tuoi problemi sono anche quelli degli altri e che, magari, la soluzione dell’altro può essere anche la tua. E’ stato così, in maniera naturale, che è nato quello spazio web che ci ha tenuto compagnia in questi mesi. E quel gruppetto iniziale è diventato un piccolo esercito di quasi duecento persone che oggi ci onorano con la loro partecipazione in varie forme.

Sono qui oggi a parlarvi di un momento cruciale per la nostra iniziativa. Un momento di svolta. Del resto, come spesso accade nella vita, la direzione giusta la si trova strada facendo. Il Laboratorio PMI era rivolto prioritariamente al mondo delle piccole e medie imprese. Ma gli eventi hanno preso una piega inaspettata: coloro che avrebbero dovuto essere tra i protagonisti della nostra discussione, gli imprenditori appunto, non hanno risposto come ci attendevamo, probabilmente troppo impegnati a fronteggiare i mille problemi quotidiani. Con alcune notevoli eccezioni che ringrazio personalmente di cuore. Nel frattempo, però, è successa una cosa straordinaria e altrettanto inaspettata: tante persone provenienti dai mondi più disparati, tecnici e manager, medici e operatori sanitari, pensionati e consulenti, insegnanti e ingegneri hanno iniziato a curiosare tra le nostre discussioni, specialmente quelle meno tipicamente aziendalistiche. E a manifestarci in vario modo il loro apprezzamento per “la semplicità, la chiarezza ed il garbo” (così ci è stato detto) con i quali i temi vengono trattati. Lontani anni luce dai toni polemici, urlati, sguaiati e alla fine sterili che caratterizzano il 90% delle iniziative editoriali sul web. Di qui evidentemente il piccolo miracolo: il numero di visite al blog ha preso ininterrottamente a salire.

E’ proprio per questi lettori che nasce il nuovo Labeconomy.com, come evoluzione, e non in sostituzione del vecchio Laboratorio PMI. Attraverso una nutrita squadra di autori, e con il supporto essenziale di numerosi opinionisti e commentatori, cercheremo di offrire ai lettori spunti di riflessione originali su temi di attualità. Temi prevalentemente di economia e società, accomunati da un chiaro e preciso filo conduttore: come riprendere in questo Paese la via della crescita. Come uscire dallo stallo e tornare a liberare le straordinarie energie, l’intelligenza e la creatività di cui siamo capaci e che hanno reso noi italiani famosi in tutto il mondo. Il sottotitolo del nostro nuovo sito sarà proprio questo: “confronto di idee per riprendere la via della crescita”. Con un impegno ancora più forte di coinvolgimento e condivisione, attraverso un misto di rigore dei contenuti ma anche di semplicità, chiarezza ed equilibrio di toni e di linguaggio.

Amici, voglio concludere con un ringraziamento sentito, a nome mio e di tutta la redazione, per quanti ci hanno sostenuto e incoraggiato in questo primo anno di vita. Tutti noi facciamo altri mestieri, anche molto impegnativi. E tra i mille impegni abbiamo cercato di alimentare questo piccolo spazio in cui crediamo profondamente. Grazie di cuore per ogni minuto che avete sottratto ad altre cose per stare con noi. Voglio lasciarvi con una citazione che considero un emblema ed un faro della nostra iniziativa, una citazione del grande Giorgio Gaber: “La libertà non è star sopra un albero… non è neanche avere un’opinione…. la libertà non è uno spazio libero…. libertà è partecipazione!”. Un abbraccio a tutti.


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