foto3Abbiamo un nuovo prestigiatore di rango assoluto, stavolta di scuola fiorentina. Siori e siore, sor Matteo farà il miracolo in diretta per voi: taglia le tasse, non tocca le spese e riduce pure il debito pubblico. Veramente un grande.

Le tre carte del mago, come nel famoso gioco, sono state giocate a distanza ravvicinata, sotto gli occhi un po’ persi di cittadini frastornati da anni di crisi e sacrifici. La prima carta riguarda la spending review: con mossa fulminea, i dieci miliardi di risparmi del “piano Perotti”, erede di Cottarelli, vengono ridotti a cinque, di cui una buona parte sono tagli lineari ai ministeri di tremontiana memoria. In particolare, il sor Matteo decide di sopprimere i cinque miliardi di risparmi previsti dal piccolo “sfoltimento” della miriade di bonus e agevolazioni fiscali in vigore nel nostro Paese. Per inciso, si tratta di un sistema tra i più elefantiaci del mondo occidentale, più del doppio di quello di Francia e Germania, con più di 250 aree d’intervento per una stima di mancato gettito di oltre 100 miliardi.

La motivazione del Nostro illusionista sullo stop ai tagli annunciati merita di essere integralmente riportata: “c’è stata una discussione aperta sulla spending al termine della quale abbiamo scelto con dispiacere ma con saggezza di non intervenire sulle tax expenditures. Ci sono 4 miliardi sulle quali secondo noi sarebbe giusto intervenire. Ma intervenire oggi significa aumentare le tasse a quelli a cui le agevolazioni fossero tolte. E sarebbe partita sui media la discussione sul fatto che con una mano davamo e con l’altra toglievamo. Siccome volevamo dare messaggio di non alzare le tasse su niente, non tocchiamo neanche quella parte di bonus e detrazioni che va messe in ordine“. Della serie: quel che conta è il messaggio mediatico, per il resto c’è tempo. Tra l’altro, dev’essere anche la logica applicata per il previsto sfoltimento delle 8.000 partecipate che massacrano i bilanci dei Comuni, del quale si è persa qualsiasi traccia.

Messa lì la prima carta, il mago si muove lestissimo sulle tasse: via tasi e imu sulla prima casa e riduzione di tre punti di ires. In qualche angolino della mente, ti vien da pensare che sia un po’ strano, che la moltiplicazione dei pani e dei pesci l’abbia potuta fare soltanto Qualcuno che aveva appoggi piuttosto in alto… pensi anche ai nostri Comuni, che non hanno i soldi per sistemare le buche e garantire i servizi essenziali, ti chiedi per un attimo come faranno senza l’introito delle tasse locali….. ma poi accantoni il pensiero, con l’atteggiamento di chi ormai ha già visto tutto e il contrario di tutto. In fondo, come hai fatto a non pensarci prima…. La gente correrà a spendere i soldini non versati di imu e tasi, magari già per i regali di Natale, e allora i consumi prenderanno a galoppare, il PIL farà segnare una bella impennata e vissero tutti felici e contenti. In una novella Fatima, è il terzo miracolo di Matteo: debito pubblico che non aumenta di un solo eurino, anzi – why not come direbbe a Clinton in un portentoso inglese – potrebbe anche scendere.

In fondo, potremmo dire in conclusione, che importanza ha che le cose poi vadano veramente così o meno… la storia non ha mai un finale, c’è sempre qualche Europa da incolpare o qualche gufo che ha frenato la gloriosa marcia…. l’importante non è quello, l’importante è crederci.

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