Finalmente in porto l’attesissima moratoria dei debiti delle PMI verso gli Istituti di credito. In un’ottica molto operativa, a beneficio dei numerosi amici imprenditori iscritti al Laboratorio che ce lo hanno richiesto, pubblichiamo un elenco sintetico dei punti fondamentali del provvedimento.

Chi: le PMI con numero di dipendenti non superiore a 250 unità e con un fatturato inferiore a 50 milioni di euro o un totale attivo di bilancio minore di 43 milioni di Euro. Addendum: si deve trattare di aziende “virtuose”, che non abbiano quindi avuto procedure esecutive in corso o sofferenze nei confronti del sistema bancario. E aggiungerei … Che possano, attraverso una valutazione basata su un business plan, dimostrare di poter rimborsare i propri debiti e cioè  che dimostrino di avere adeguate prospettive economiche.

Cosa: trattasi di moratoria, sotto le seguenti forme:

  1. la sospensione per 12 mesi delle quote di capitale delle rate di mutuo (e anche leasing) a patto che non si sia già usufruito per quel mutuo della moratoria del 3 agosto 2009;
  2. oppure l’allungamento dei contratti di mutuo a patto che non sia già usufruito per quel mutuo dell’allungamento del 16 febbraio 2011. Il periodo massimo di allungamento può arrivare al 100% della durata residua del piano di ammortamento in essere. Al massimo però si può allungare per 2 anni (chirografari) o 3 anni (ipotecari);
  3. un allungamento fino a 270 giorni delle anticipazione su crediti concesse dalla banca se alla scadenza il nostro cliente non ha pagato (cioè ha fatto un insoluto);
  4. un finanziamento proporzionale all’incremento di mezzi propri realizzato dall’impresa.

La sospensione si applica a tutte le tipologie di mutui, ipotecari e non, in essere alla data del 28 febbraio 2012.

Dove: recatevi al vs. istituto di credito. Accertatevi che abbia aderito a questo “accordo di moratoria” siglato da ABI, Governo, Rete imprese Italia e altri rappresentanti del mondo imprenditoriale. Quasi la totalità ha aderito.

Quando: la presentazione della domanda di moratoria va fatta al proprio istituto entro il 31 dicembre 2012. Prima è, meglio è, quindi. Non vorrei che le banche accontentino i primi arrivati e facciano i difficili con gli ultimi. << Fanno sempre i difficili>>, direte voi: questo è anche vero. Comunque la banca vi deve rispondere entro 30 giorni: che sia un si o un no, non possono tenervi in sospeso con una risposta che ahimè di questi tempi tarda sempre ad arrivare. Ma qui il silenzio vale assenso, decorsi 30 giorni senza risposta, le domande si intendono ammesse. E se rifiutano, che vi spieghino il motivo. Abbiamo ben in mente il tipo di risposte che si affrettano a darci quando si chiede un nuovo finanziamento: << Non è più come 4 anni fa, il mondo è cambiato e la nostra direzione ci ha detto che non si concedono più finanziamenti. E quelli che proponiamo ora, lo sappiamo, hanno dei costi proibitivi >>.

Perché: dato che non vi sono fondi in giro, l’unico modo per dare ossigeno alle PMI sono queste moratorie: un po’ più facili di un finanziamento ex novo in quanto alla base vi è un accordo che coinvolge anche lo Stato, precisamente il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Emma Marcegaglia le ha definite :<<…sollievo significativo alle nostre PMI>>.

In sintesi, non facciamoci facili illusioni ma questo è quello che per ora passa il convento. Chi prima arriva, meglio alloggia. Pay attention please: la moratoria non deve comportare un aumento del tasso di interesse applicato al contratto originario. Qualcuno ci proverà ma non è così: il tasso deve rimanere lo stesso (o fisso originario o Euribor + spread originario). Basterà tutto ciò? E’ una boccata di ossigeno che non compensa certo la diminuzione dei crediti alle imprese. Le passate moratorie sono servite a sospendere 15 miliardi euro, troppo poco.

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